mercoledì 9 luglio 2008

"Ti amo, ma di meno"

Spero che Pietro, l'autore di questo racconto breve, non l'abbia a male se pubblico qui sul blog questo suo scritto. Non riesco a trovarlo su msn ed ho troppa voglia di copiarlo e incollarlo qui, così che io possa leggerlo quando ne ho voglia, senza aver paura che sparisca nei meandri del forum in cui l'ha postato.
In ogni caso, se mi dirà che preferisce tenerlo "segreto", lo cancellerò senza problemi... Tenendone una copia nel mio pc.

Buona lettura.

"Ciao!
...ciao.

Santo cielo, come sono capitato in questa situazione? Lei mi guarda negli occhi sorridendo e io non posso fare a meno di notare che si rifà le sopracciglia. Anzi, che se le rifà particolarmente male, vistoche risultano poco simmetriche e assurdamente squadrate. Ma chi è? Perchè mi sono fatto trascinare in questo appuntamento? "Ci penso io", le ho detto, ti porto fuori a cena per stupirti.

D`altra parte credo che se lo stia meritando, quaranta anni dopo la parità dei sessi continuano ad essere poche le donne ad avere il coraggio di dichiararsi e a chiedere un appuntamento. Lei l`ha fatto, e io non sono certamente così idiota da negare una serata ad una ragazza che me lo chiede. Carina è carina, sveglia mi pare sveglia. Il ristorante è abbastanza rustico da non farmi fare la figura del piacione, ma la cucina è abbastanza buona da farmi classificare come uno che sa dove andare a mangiare fuori quando ne ha voglia: ho giocato indubbiamente un`ottima carta, ma a quale scopo? Non ho nessuna intenzione di farmi piacere (non ce n`è bisogno, sono io l`abbordato), e non immagino sicuramente di voler passare la notte con la ragazza che mi sta davanti. Non sono il tipo, al primo appuntamento, e in ogni caso non con lei.

Anzi diciamo proprio che sto facendo di tutto per rendermi mento interessante possibile, prima di uscire di casa non ho avuto gran cura nello scegliere i vestiti, sono arrivato con qualche minuto di ritardo al luogo stabilito, e non sto minimamente calcolando cosa fare, cosa dire, dove andare a parare.

Tutto ciò mi rende estremamente interessante.

Parlo parlo parlo, e di tanto in tanto la ascolto, giusto per capire se potrebbe esserci qualche spiraglio di lei che mi possa incuriosire. La noto compiacente, passa il tempo a modificare le sue posizioni per farle coincidere con le mie anche quando nascono dichiaratamente contrarie. Sembra non avere una propria idea, ma voler risultare a tutti i costi il tipo donna che mi potrebbe piacere.

Non la sopporto.

Sarà innamorata? E` troppo presto per essere innamorati? Io sono stato innamorato, un paio di volte, e mentre la ragazza davanti a me parla, mi scorre davanti agli occhi la cronologia dei miei comportamenti in queste situazioni: mi rivedo esattamente come lei. Siamo tutti come lei, come ero io, da innamorati. Patetici.

Allo specchio ci sono io ora, mentre mi alzo dal tavolo e faccio finta di non cogliere i segni evidenti che mi sta lanciando oramai da un po`. Mi scopro bravo a fare la parte del finto tonto, mentre comincio a mandare messaggi di soccorso ai miei amici, e sopratutto alle mie amiche. Magari desisterà, vedendomi circondato da donne e da maschi idioti.

Le amiche donne (traditrici), invece, capiscono benissimo la situazione e decidono di parteggiare per lei, mostrandosi assolutamente affabili, complici e dandole argomenti grazie ai quali accrescere la stima che la sventurata prova per me. Lo so benissimo che non lo fanno per facilitarmi il compito, vipere, ma per rendermi più difficile il distacco. Tra un sorriso e l`altro mi lanciano delle occhiatacce da cameratismo femminista, ho come l`impressione che mi stiano redarguendo perchè con la mia apatia illudo a morte una loro collega.

Gli amici maschi (pavidi, più di me) mi guardano da lontano scuotendo la testa, senza rispondere alle mie occhiate di soccorso. Uno si stacca, per suggerirmi all`orecchio "Portatela a letto stasera, è l`unica soluzione perchè domani si sia già dimenticata di te". Lo guardo con sufficenza e cerco di mimargli la parola "dignità" col labiale.

Abbandonati e segretamente ripudiati gli amici, visto che la serata volge al termine comincio a pensare ad alcune contromosse.

Prendo un atteggiamento scostante e cerco di mettere un po` di distanze. Ed ecco che scopro su di me tutta una serie di modi di fare delle donne delle quali sono stato innamorato, e dalle quali non ho avuto in cambio -lo scopro ora- la stessa intensità di emozioni. Risposte a metà, frasi non dette, ironia dove sarebbe stata più coerente un`espressione seria, lo sguardo al cielo (o alla birra, alla sigaretta, al muro poco dietro: ovunque che non siano i suoi occhi), la totale mancanza di contatto fisico. Mi odio un po`, e odio allo stesso tempo le partner che ho smascherato.

Mi rivedo in questa ragazza che ha come unici difetti quelli di non piacermi e di farmisi piacere, e capisco che il sentimento reciproco è una cosa così difficile da ottenere che non vale proprio la pena affannarsi per cercarlo, faticare per capire persone che non hanno niente o quasi da spartire con te, se non la voglia di spartire qualcosa. La probabilità di trovare la persona innamorata di te nel momento in cui tu risulti innamorato di lei è così bassa che probabilmente avrei le stesse chanches di incontrarla passando la vita disteso sul divano a guardare la tv.

Arriverà prima o poi, comunque, anche se non stasera.


Stasera, invece, le lascio un bacio sulla guancia e invento qualche scusa per la quale evitare di vederla a breve ma senza farle capire che non mi piace. Sono proprio un idiota, mi cercherà di nuovo.

Per quel giorno, sarà bene trovare una scusa migliore.

Allontanandomi, mi domando chi sono diventato."

2 commenti:

Anonimo ha detto...

*_* i miei complimenti!

Unknown ha detto...

Sì, è davvero grande U_U